Chiunque può sperimentare un calo del tono dell’umore per periodi più o meno prolungati, in qualunque momento della vita. A volte si tratta di una vera e propria depressione maggiore, ossia di un disturbo psichiatrico con una base organica, determinato dall’interazione sfavorevole di predisposizione genetica e situazioni di vita. In altri, la tristezza persistente, lo scoraggiamento e la perdita di energie fisiche e mentali possono essere indotte da fattori più specifici, come la presenza di una malattia organica cronica, un lutto, un’alterazione dei livelli ormonali (sessuali, tiroidei o surrenalici) o dall’assunzione di particolari farmaci. In questi casi, si parla di depressione secondaria o reattiva. Scoprite quali sono i principali trigger della depressione dopo i 40 anni e come fare per contrastarli.
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Frutta secca: un aiuto per il cuore dei diabetici
Cinque porzioni al giorno. Sarebbe questo secondo un recente studio il quantitativo perfetto di noci, nocciole, mandorle, pistacchi, anacardi, noci macadamia o del Brasile e pinoli da assumere ogni settimana