ARTICOLI CORRELATI

Avvelenamento da pentaclorofenolo

Il pentaclorofenolo viene utilizzato come rivestimento protettivo delle travi. L’esposizione occupazionale avviene principalmente per via cutanea. Questa sostanza agisce come disaccoppiante della fosforilazione ossidativa. Esistono diverse controversie per avvelenamento cronico
Il rinforzo muscolare che salva il ginocchio

Il rinforzo muscolare che salva il ginocchio

Quando il ginocchio è sotto carico, affaticato nel sostenere il peso ed i movimenti del corpo può manifestare la sua sofferenza con il dolore nel camminare, ma talvolta anche in posizione ferma.

Trattamento dell’ambliopia – occhio pigro

Il termine ambliopia o più comunemente “occhio pigro”, indica quella condizione in cui è presente una riduzione dell’acuità visiva (cioè la qualità della visione) maggiore in un occhio rispetto all’altro.
La pornografia negli utlimi sessant'anni

La pornografia negli ultimi sessanta anni

La letteratura odierna si dimostra unanime nello scegliere la definizione di pornografia proposta da Peter e Valkenburg, come quei contenuti che mostrano attività sessuali in modo diretto e non equivoco,

Vista: quando si riduce in modo transitorio

Oggi che degli occhi si fa un uso intenso e protratto, spesso in condizioni di illuminazione inadeguate, soffrire di qualche difetto visivo o di irritazioni e affaticamenti transitori della vista

La memoria a breve e quella a lungo termine

La Memoria è una funzione del sistema nervoso centrale che consente a tutti gli esseri animali di poter utilizzare al meglio le conoscenze provenienti dall’esperienza:  possono essere così affrontati,  in

Cos’è la Malattia di Crohn?

La malattia di Crohn è un’infiammazione cronica intestinale che può colpire tutto il tratto gastrointestinale. Le cause sono ancora sconosciute. È caratterizzata da ulcere intestinali, spesso alternate a tratti di intestino sano, e, se non curata

Diabete e stili di vita

Il diabete è una malattia metabolica legata all’incapacità dell’organismo di produrre o usare bene l’insulina. Nel primo caso si parla di diabete di tipo 1 (più raro), nel secondo di diabete di tipo 2 (molto diffuso in età adulta). Il video spiega perché insorgono le due forme e perché lo stile di vita sano è importante per prevenirlo e rallentarne l’evoluzione.

“Diabete” si riferisce a un gruppo di condizioni caratterizzate da alti livelli di glucosio nel sangue, comunemente noti come glicemia. Il glucosio deriva dalla digestione dei carboidrati presenti negli alimenti ed è trasportato dal circolo sanguigno ai vari tessuti del corpo. Il glucosio, tuttavia, non può attraversare la membrana cellulare ed entrare nelle cellule da solo; per farlo, ha bisogno dell’aiuto di un ormone prodotto dal pancreas, chiamato insulina.

Il legame dell’insulina al proprio recettore sulle cellule bersaglio induce una cascata di segnalazione che fa esporre i trasportatori del glucosio sulla membrana cellulare, creando varchi che permettono al glucosio di entrare nelle cellule. Nella maggioranza dei tessuti, per esempio i muscoli, il glucosio è usato come fonte di energia, mentre nel fegato e nel tessuto adiposo viene anche immagazzinato per un uso successivo, sotto forma di glicogeno e grassi.

Quando il corpo è in stato di digiuno, il fegato produce e secerne glucosio nel sangue, mentre il tessuto adiposo rilascia acidi grassi liberi e li invia al fegato dove vengono convertiti in energia metabolica aggiuntiva. Il diabete insorge quando l’insulina è insufficiente o la sua attività è compromessa. Senza insulina il glucosio non può entrare nelle cellule; resta nel sangue, causando iperglicemia.

Esistono due tipi principali di diabete. Il tipo 1 si ha quando il pancreas non produce abbastanza insulina; il tipo 2 insorge quando le cellule dell’organismo non rispondono bene all’insulina, perché sono “insulino-resistenti”. Entrambi i tipi sono causati dalla combinazione di fattori genetici e ambientali, ma la genetica gioca un ruolo prioritario nel tipo 1, mentre lo stile di vita è un fattore di rischio predominante nel tipo 2.

Per questa ragione, il diabete di tipo 1 di solito insorge improvvisamente nell’infanzia, mentre il tipo 2 progredisce gradualmente durante l’età adulta, attraversando il cosiddetto stato pre-diabetico, che è definito come la presenza di una glicemia borderline: più alta del normale, ma inferiore a quella tipica del diabete. Il pre-diabete è molto diffuso e, anche se non sempre evolve in un diabete conclamato, con il tempo può causare all’organismo danni paragonabili. Uno stile di vita poco sano è il fattore scatenante del pre-diabete e il principale promotore della sua progressione verso diabete di tipo 2. I fattori chiave sono l’obesità e l’inattività fisica.

Ci sono almeno due modi attraverso i quali l’obesità può determinare insulino-resistenza e iperglicemia.

In primo luogo, nell’obesità, le cellule adipose devono trasformare più nutrienti di quelli che riescono a gestire e si stressano. Il risultato è che iniziano a liberare mediatori dell’infiammazione, noti come citochine. Le citochine interferiscono con la cascata di segnalazione del recettore dell’insulina, bloccando l’azione dell’insulina e rendendo, quindi, le cellule meno sensibili all’insulina.

In secondo luogo, l’eccesso di tessuto adiposo libera e invia al fegato quantità ampiamente eccessive di acidi grassi liberi – un evento che di norma si verifica soltanto quando l’organismo è in fase di digiuno. Ciò induce il fegato a produrre e a rilasciare più glucosio nel sangue. L’iperglicemia stimola l’ulteriore secrezione di insulina. Livelli di insulina costantemente elevati desensibilizzano i tessuti dell’organismo, causando insensibilità all’insulina.

Il grasso intra-addominale sembra produrre più acidi grassi e citochine e ha, quindi, un effetto più severo sulla glicemia rispetto a quello sottocutaneo, o grasso periferico. Per questa ragione, una circonferenza vita eccessiva è un fattore di rischio più rilevante dell’indice di massa corporea.

Lo stile di vita sedentario, oltre ad avere l’effetto indiretto di causare incremento di peso, ha un impatto diretto sull’insulino-resistenza. Ciò accade perché l’attività fisica è necessaria per mantenere valori di glicemia “sani”. L’attività fisica aumenta la richiesta energetica dei muscoli, che consumano il glucosio presente nel sangue e, in seguito, il glucosio immagazzinato nel fegato e nel tessuto adiposo.

Un’elevata spesa energetica aiuta a normalizzare più rapidamente i picchi di glicemia che seguono ogni pasto. Un’alta richiesta energetica, inoltre, promuove una migliore risposta cellulare all’insulina, aumentando la sensibilità all’insulina. Gli studi hanno dimostrato che l’inattività fisica, anche per un breve periodo di tempo, si traduce in picchi di glicemia dopo i pasti significativamente più alti, che possono indurre cambiamenti verso il pre-diabete in persone sane o accelerare la transizione da pre-diabete a diabete.

Va sottolineato che ciò non si verifica soltanto in pazienti in sovrappeso, ma anche in persone con un peso apparentemente “sano”. Probabilmente, questo accade perché l’inattività riduce la massa muscolare e la sostituisce con tessuto adiposo, con conseguenti seri effetti sui livelli di glicemia anche se viene mantenuto un peso complessivamente nella norma.

Il concetto chiave è che, per prevenire il diabete, il controllo del peso deve essere combinato con l’attività fisica o l’esercizio.

Fonte: Alila Medical Media

SPECIALISTI IN EVIDENZA

  • Foto del profilo di Dott. Flavio Della Croce
    attivo 3 anni, 10 mesi fa

    Psicoterapeuti, Medici di Base

    • Via Sacconi 1 - Borgonovo Val Tidone
    telefono
  • Foto del profilo di Dr. Squillante Gianni Erminio
    attivo 3 anni, 10 mesi fa

    Agopuntori, Medicina Omeopatica, Medici di Base

    • Via Monterotondo 14 - Roma
    telefono
  • Foto del profilo di Dott.ssa Anna Puccio
    attivo 3 anni, 10 mesi fa

    Ginecologi, Medici di Base

    • Via Vincenzo Ponsati 69 - Volvera
    telefono
  • Foto del profilo di Dott.ssa Irene Pistis
    attivo 3 anni, 10 mesi fa

    Medici Estetici, Medici di Base, Medico Certificatore

    • Via della Reoubblica 461/3 - Vergato
    telefono
  • Foto del profilo di Dott. Massimo Carotenuto
    attivo 3 anni, 10 mesi fa

    Chirurghi Generali, Medici di Base

    • Via Lepanto 95 - Pompei
    telefono

PATOLOGIE CORRELATE

Dispareunia

Si definisce dispareunia un dolore genitale persistente che si verifica nella donna poco tempo prima o durante il rapporto sessuale e talvolta ancora presente a rapporto terminato. Il rapporto doloroso

Tumore dell’ipofisi

I tumori dell’ipofisi (o ghiandola pituitaria) sono un gruppo di neoplasie prevalentemente benigne che interessano una piccola struttura posta al centro del cervello, posteriormente alla radice del naso, che ha

Gozzo

Il gozzo corrisponde alla tumefazione più o meno voluminosa e sporgente che compare nella parte anteriore centrale del collo principalmente in persone che si trovano per periodi prolungati in condizioni

Morbo di Cushing

Il “morbo” o “sindrome di Cushing”, talvolta indicata come “ipercortisolismo”, è una condizione caratterizzata da un insieme variabile di sintomi caratteristici indotti dall’esposizione dell’organismo a eccessivi livelli di glucocorticoidi e,

Tumori delle ghiandole surrenali

Le ghiandole surrenali (o surrene) sono due piccole strutture triangolari “appoggiate” sui reni e deputate alla produzione di diversi ormoni fondamentali per l’equilibrio metabolico e idroelettrolitico e per la risposta

Diabete e sindromi ipoglicemiche

Il diabete o, più precisamente, “diabete mellito” è una malattia metabolica complessa in cui si riscontra un aumento dei livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) conseguente a un’insufficiente produzione di

Iperprolattinemia

L’iperprolattinemia corrisponde a una condizione determinata dalla produzione eccessiva dell’ormone prolattina da parte dell’ipofisi (piccola ghiandola neuroendocrina presente al centro del cervello che media la comunicazione tra l’ipotalamo e il

Ipotiroidismo

L’ipotiroidismo è una condizione determinata dall’insufficiente produzione di ormoni tiroidei, tetraiodotironina o tiroxina (T4) e triodotironina (T3), da parte della tiroide, con conseguente riduzione dell’efficienza metabolica generale e insorgenza di

Sindrome metabolica

La sindrome metabolica non è propriamente una malattia, ma una condizione complessa definita dalla simultanea presenza di noti fattori di rischio cardiovascolare quali obesità (soprattutto di tipo “centrale”, ossia a

Menopausa

La menopausa è un evento fisiologico che riguarda tutte le donne nella fascia d’età che va dai 46 ai 53 anni e corrisponde al graduale venir meno della funzionalità ovarica

Tiroide di Hashimoto

La tiroidite di Hashimoto è una malattia autoimmune che colpisce la tiroide, facendola infiammare in modo cronico e causandone la graduale degenerazione e perdita di funzionalità, con conseguente sviluppo di

Sovrappeso e obesità

Lungi dall’essere un mero problema estetico, sovrappeso e obesità rappresentano un fattore di rischio accertato per lo sviluppo di numero patologie metaboliche (prima tra tutte il diabete), cardiovascolari acute (come
CULTURA E SALUTE
 
AGGIORNAMENTI
 
PERCORSI
 

la tua pubblicità
in esclusiva SU
MY SPECIAL DOCTOR

completa il form e sarai ricontattato da un nostro responsabile