Inutile girarci intorno…tutto quello che è successo nella prima metà di questo 2020 (anno bisesto, anno funesto) ci ha profondamente segnati e, in maniera più o meno consapevole, condizionerà il nostro modo di vivere e di guardare alla vita.
C’è chi considera tutto un inutile e superato allarmismo, chi teme la vicinanza o la presenza dell’altro, chi non riesce ad abbandonare la “sicurezza” delle mura domestiche…
Adesso siamo in estate e la voglia di riappropriarci di antiche (e fin qui scontate) libertà torna fortissima ma, come comportarci?
Dal momento che con questo “ospite indesiderato” dobbiamo imparare a convivere (il che vuol dire riorganizzare la nostra vita includendone la presenza) anche le vacanze ne devono tener conto: vacanze come tempo di libertà da impegni lavorativi ma anche come tempo di “vuoto” (del resto la parola deriva dal latino vacans=vuoto) da imparare a gestire ed in cui accettare di immergerci, con l’inevitabile senso di spaesamento e di vertigine che ne deriva.
Al di là di tutta la stucchevole retorica che ha accompagnato questo periodo di pandemia, anche questa è un’occasione (complici i voli cancellati, l’impossibilità di andare all’estero, il divieto di assembramento ecc. ecc.) di un ridimensionamento degli stessi concetti di rilassamento, divertimento, giro turistico e… anche vacanza intelligente.
Un vuoto che ci permette di ritagliarci delle vacanze sulla base delle nostre misure e non dell’ultimo grido di moda!