Il cyberbullismo è un fenomeno che ha trovato maggiore diffusione soprattutto negli ultimi anni, in seguito al diffondersi delle nuove tecnologie della comunicazione, in special modo i social network (luogo prediletto per il cyberbullo). Ma di cosa si tratta nello specifico ? Ebbene, con il termine cyberbullismo si definisce l’uso delle nuove tecnologie di comunicazione per intimorire, molestare, offendere, minacciare ed escludere le persone. Di solito le vittime di questo nuovo tipo di violenza sono soprattutto gli adolescenti, ovvero quella fascia della popolazione che vive in un rapporto molto stretto con la rete e con i social network. Comportamenti del genere, purtroppo, se non bloccati in tempo possono segnare per sempre la vita dei malcapitati oggetto di cyberbullismo, con gravi conseguenze anche nella vita reale.
I risultati della ricerca
Secondo una ricerca portata a termine da alcuni studiosi dell’Università di Birmingham, effettuata su un campione di oltre 150.ooo bambini e giovani (con meno di 25 anni) di oltre 30 paesi differenti, le vittime di cyberbullismo hanno una maggiore possibilità (in alcuni casi addirittura il doppio) di avere comportamenti autolesionistici e suicidari rispetto a coloro che non ne sono vittime. Inoltre la ricerca ha evidenziato anche un altro dato molto particolare, che riguarda invece gli autori di cyberbullismo. Anche nel loro caso infatti si nota la possibilità di sviluppare comportamenti e pensieri suicidari. Si evince quindi che si tratta di una nuova forma di violenza pericolosa per tutti i soggetti interessati, sia colpevoli che vittime.
I consigli degli studiosi
I risultati di questo studio evidenziano un problema molto importante e da non sottovalutare. Per questo motivo gli autori stessi della ricerca, tra cui citiamo il professor Paul Montgomery dell’Università di Birmingham, puntualizzano con decisione che per debellare definitivamente il problema, o quantomeno ridimensionarne le conseguenze, occorre istituire nelle scuole dei programmi di prevenzione per evitare il verificarsi di un simile problema. In particolare, secondo gli scienziati, occorrerebbe seguire queste raccomandazioni:
- inserire il concetto di cyberbullismo in tutti quei programmi che si occupano di bullismo in generale e di utilizzo sicuro di internet
- gli psicologi e i professionisti di salute mentale presenti nell’istituto dovrebbero chiedere agli alunni, a cadenza regolare, se hanno avuto esperienze di cyberbullismo
- tutte le vittime di cyberbullismo dovrebbero seguire un percorso guidato per individuare eventuali disturbi mentali o tendenze autolesionistiche
- promuovere programmi scolastici (e non) che insegnino un corretto uso della tecnologia
Solo se si mettono in atto queste normative si ha una maggiore possibilità di combattere questo fenomeno e stroncare sul nascere eventuali attacchi di cyberbullismo, per evitare che ciò possa portare a un tragici epiloghi come troppo spesso siamo abituati a sentire.