La stimolazione cerebrale profonda (Deep brain Stimulation, DBS) è una metodica neurochirurgica che prevede l’impianto nel cervello di elettrodi che, opportunamente posizionati e attivati da un generatore di impulsi inserito nel torace, hanno il compito di sostituire o correggere l’azione stimolatrice di gruppi di cellule nervose mal funzionanti o degenerate a causa di malattie neurodegenerative (per esempio, la malattia di Parkinson) o psichiatriche (come il disturbo ossessivo compulsivo) severe/in fase avanzata, non adeguatamente controllabili con la terapia farmacologica o altri approcci.
L’intervento di DBS viene eseguito in pratica clinica da oltre 20 anni, in casi attentamente selezionati, con esiti variabili in funzione della patologia da trattare, delle caratteristiche del singolo paziente e della risposta soggettiva. La DBS è generalmente ritenuta sicura, ma come tutti gli interventi chirurgici non è a rischio zero né durante l’esecuzione né a lungo termine, poiché sono possibili complicanze ed effetti collaterali precoci e tardivi, non sempre prevedibili, legati alla procedura e alla stimolazione neuronale.