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Viola del pensiero

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I suoi colori sono accesi, brillanti, variegati: dal bianco, al blu, al giallo, all’arancione, al rosa, al rosso, talvolta presenti all’interno dei suoi grandi petali in sfumature e tonalità differenti. Avete indovinato di quale fiore stiamo parlando? È la viola del pensiero, chiamata anche Pansé, resa ancora più popolare dall’omonima canzone cantata da Renato Carosone, scritta da Gigi Pisano e di Furio Rendine, oggi ancora in voga.

Dove fa bella mostra di sé. La viola del pensiero cresce facilmente un po’ ovunque, adattandosi persino a terreni montani e pianure. Ma la sua vera origine è ‘ubiquitaria’: Europa, Nord Africa, zone temperate dell’Asia sono solo alcuni luoghi in cui la si può trovare più di frequente. In Italia cresce spontaneamente la Viola tricolor. Altre sue peculiarità? È una pianta erbacea molto duratura, mediamente raggiunge i 20 centimetri d’altezza ma può arrivare anche fino ai 35 cm, ed appartiene alla famiglia delle Violaceae. È definita una pianta biennale, in funzione della sua doppia fioritura: la prima tra novembre-dicembre, la seconda nella primavera successiva; questo consente di potere avere fiori quasi per tutto l’anno, ad eccezione di periodi in cui le temperature sono molto elevate o scendono sotto lo zero. Infatti la Viola del pensiero comincia a crescere a fine estate e continua a buttare durante i periodi miti invernali, offrendo il massimo dell’esplosione floreale a primavera. I fiori possono essere di differenti colori a seconda della varietà, con un centro scuro generalmente nero, formati da 5 petali: 4 rivolti verso l’alto, di solito i più grandi e il quinto verso il basso. Le foglie, invece, sono portate da rametti erbacei sottili, hanno forma ovata-lanceolata o arrotondate e colore verde carico. È definita pianta biennale, anche perché il ciclo biologico si compiente in due anni. 

Sarete curiosi di sapere che…

La viola del pensiero è conosciuta fin da tempi antichi, veniva coltivata dai Greci e Romani che la usavano per rallegrare i giardini e decorare le tavole dei banchetti e ‘in letteratura’ viene citata da Shakespeare in “Amleto”, tra i fiori che Ofelia offre a suo fratello.

In relazione al ‘linguaggio dei fiori’ che attribuisce ad ogni specie un significato simbolico, legato prevalentemente a una emozione, una predisposizione emotiva, la viola del pensiero incarna pensieri positivi, ricordi dolci, ma anche un passato nostalgico e bello. Di norma ci si riferisce ad essa per esprimere riflessività, ricordo, amore tenero, romanticismo, proprio perché la viola è un fiore timido, elegante e soave, dunque anche simbolo di umiltà e modestia. La viola è un regalo perfetto adatto ad ogni occasione, anche all’amata. Infatti, la pianta è simbolo degli innamorati: regalata alla persona amata il suo significato è a senso unico, “pensa a me”.

Non è solo un fiore. Infatti la viola del pensiero è edibile, cioè si può mangiare, a patto che i fiori provengano da coltivazioni fatte apposta per il consumo umano, senza (o con pochissimo) uso di fitofarmaci dannosi e altre sostanze nocive. Facilmente la si trova nei dolci di pasticceria o canditi, come anche ricoperte di zucchero da succhiare. In cosmesi, invece, le essenze estratte soprattutto dalla viola del pensiero, dalla viola mammola e dalla viola tricolor, sono usate per la produzione di creme depurative e profumi aromatici e freschi. Ma ha anche azioni terapeutiche che potrete scoprire.

Tante quanto i suoi colori. Anzi le varietà della viola del pensiero sono molte di più: quelle presenti sul mercato sono frutto di molteplici selezioni, ibridazioni e incroci a partire da specie selvatiche originarie dall’emisfero Nord, ovvero tra Viola tricolor, Viola cornuta, Viola gracilis e Viola lutea o anche Viola x wittrockiana o Viola tricolor hortensis.

La coltivazione. Un altro lato ‘bello’ della viola del pensiero è il fatto che si coltiva facilmente in vasi e fioriere, in giardino, sul balcone o ovunque vi piaccia, anche sul davanzale di una finestra dove ingentilisce l’ambiente. Occorrono solo piccole e facili attenzioni:

  • Terreno: non vi sono particolari necessità, purché sia fertile e ben drenato. L’indicazione generale è interrarle in un terriccio universale misto a sabbia. Dunque prevedete di mescolare 1/3 di terra da giardino e 2/3 di terriccio per fioriere. Fattore essenziale è il buon drenaggio, per impedire il ristagno d’acqua che fa marcire le viole.
  • Esposizione: dipende dal periodo di coltivazione. In autunno va posta in luoghi luminosi e soleggiati mentre le piantine a fioritura primaverile vanno collocate in luoghi semi-ombreggiati per evitare che i raggi solari diretti possano bruciare foglie e fiori. Il ‘luogo’ migliore dove coltivarle è dunque il vaso, da poterle agevolmente spostare da una zona all’altra a seconda delle stagioni. Fate attenzione a luoghi ventilati e correnti d’aria: sono insopportabili per la viola del pensiero a differenze di temperature calde e/o fredde che possono essere anche tollerate.
  • Innaffiature: di media le viole vanno bagnate ogni 10 -15 giorni, in relazione alla stagione. In inverno le irrigazioni saranno più rade, avendo cura di lasciare asciugare leggermente il substrato prima di annaffiare nuovamente. Come indicazione generale, non si deve lasciarla seccare del tutto durante il periodo della crescita né durante la fioritura, ma neppure bagnare troppo il terreno.

Concimazione. Il terreno va trattato ogni due settimane con un concime preferibilmente dedicato alle fioriture, da usare a dosi molto basse. Per stimolare la fioritura, ogni mese è possibile somministrare anche del concime liquido specifico per piante da fiore che deve avere un apporto adeguato di potassio (K) e fosforo (P), opportunamente diluito nell’acqua delle innaffiature.

Moltiplicazione della viola del pensiero. Può avvenire per seme e per talea.

  • Semina: i semi vanno distribuiti manualmente su un substrato misto, composto da un letto di cocci o ghiaia, affinché ci sia un buon drenaggio, e poi ricoperti con un leggero strato di sabbia. Il semenzaio va avvolto con un telo di plastica trasparente e collocato in un luogo buio e lì mantenuto a temperatura costante di circa 18°C fino a completa germinazione. Occorre lasciare le piantine irrobustire prima di essere messe a dimora definitiva. La semina va effettuata di preferenza in primavera ma se si desidera avere una fioritura in questo periodo dell’anno è necessario anticipare la semina a metà dell’inverno. Se non è possibile, sappiate che in commercio si trovano anche facilmente delle piantine pronte ad essere piantate in vaso, aiuole o terreno aperto.
  • Talea: i germogli laterali delle talee vanno ‘raccolti’ all’inizio dell’estate, tagliandoli con forbici ben affilate e disinfettate. Dopo di ché vanno interrati in una cassetta contenente terriccio misto ad un’uguale quantità di sabbia che va mantenuto sempre umido fino a radicazione delle talee, posizionandolo in una zona ombreggiata fino alla comparsa di nuove foglioline. Questa tecnica è indicata se si vogliono esemplare geneticamente uguali alla pianta madre. 

Trapianto. Solo quando le piantine hanno eradicato e sviluppato almeno 2-3 foglie, il momento è ‘buono’ per impiantarle in piena terra o in vaso. Il trapianto va effettuato a pochi cm di profondità, in buche distanti tra loro circa di 10-15cm per assicurare uno sviluppo armonioso delle piantine e ottenere così una copiosa fioritura. Per valorizzare ulteriormente la bellezza e l’eleganza della viola del pensiero si potrebbe pesare di piantarle con altre piante a fioritura primaverile come fresie, narcisi, tulipani, giacinti, muscari.

Rinvaso. Va effettuato alla fine dell’inverno utilizzando un contenitore più grande del precedente e un terreno soffice, leggero, fertile e ben drenato, mescolato ad una parte di sabbia per favorire il drenaggio dell’acqua. Come agire? La viola va tolta dal contenitore con delicatezza e interrata in una buca larga e profonda il doppio del pane di terra che avvolge le radici. Dopo questa operazione, il terreno va compattato fino al colletto della pianta ed infine innaffiato con moderazione. Scegliete di preferenza contenitori di terracotta che permettono il passaggio dell’aria.

Potatura o cimatura. Per favorire la nascita di nuovi getti, è necessario cimare gli steli sfioriti ed eliminare i fiori appassiti.

***

Parassiti e malattie. Le viole del pensiero sono piante robuste, ma ciò non evita che possano essere attaccate da diversi parassiti: afidi neri, lumache che prediligono i germogli, mosca bianca, muffa grigia, e falso oidio. Mentre tra le malattie fungine la più comune è il marciume delle radici, causato dal ristagno idrico. Allora quali cure e trattamenti prestare per evitare questi danni? Dovrete fare in modo che non vi siano mai ristagni di acqua, di non bagnare le foglie e di annaffiare le piantine con moderazione. Un’altra importante indicazione è eliminare le foglie appassite per evitare che possano essere veicolo di malattie fungine. I trattamenti con i prodotti specifici vanno effettuati solo in caso di effettiva necessità, irrorando le foglie con antiparassitario all’ortica o all’aglio, ad esempio in caso di afidi.

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