La nascita è sempre un evento sereno e gioioso. In alcuni casi, però, può generare nella neomadre una serie di preoccupazioni, pensieri negativi e sentimenti di inadeguatezza che, qualora non superati nell’arco di pochi giorni, si amplificano, sfuggono a ogni possibilità di controllo e acquistano i connotati della cosiddetta depressione post-partum. Si tratta di una condizione complessa che, sulla base delle stime, interessa almeno il 10% delle puerpere e si ripercuote anche sul benessere del neonato e sull’intero nucleo familiare.stato infiammatorio
Pur essendo noti numerosi fattori di rischio (per esempio disturbi dell’umore, tratti di personalità particolari, eventi traumatici infantili, decorso della gravidanza), non sono mai stati identificati dei marcatori biologici. Un recente studio svedese, condotto su 169 donne a cui è stato chiesto di compilare un questionario (strumento di screening per depressione) alla 17°, alla 32° settimana e dopo il parto, ha cercato di identificare possibili indici. I ricercatori si sono focalizzati in particolare sui parametri infiammatori, valutandone ben 70 diversi. Tra questi 5, in particolare, sono risultati marcatamente più elevati nelle 62 donne che hanno mostrato sintomi depressivi, e potrebbero essere in futuro candidati a diventare una piccola batteria di esami del sangue. L’interpretazione di questi risultati è in linea con quanto era già noto, e cioè che il passaggio dalla gravidanza al post-partum è caratterizzato da un complesso percorso di adattamento del sistema immunitario. Un percorso che nelle donne predisposte alla depressione sembra meno flessibile e agevole, al punto da teorizzare un legame tra entità della sintomatologia depressiva e livello di infiammazione.
Il tema richiede ulteriori approfondimenti e conferme, ma questi dati inducono a ben sperare per almeno due aspetti pratici, ossia la disponibilità di uno strumento che consenta non soltanto un riconoscimento affidabile della depressione, le cui manifestazioni sono spesso subdole e non facili da cogliere, ma anche una valutazione della sua potenziale gravità.