ARTICOLI CORRELATI

10. Le piante nello spazio.

La Stazione Spaziale Internazionale (ISS) opera ininterrottamente da oltre venti anni in orbita intorno alla Terra, ospitando squadre di astronauti e scienziati che si avvicendano in missioni di ricerca della durata anche di vari mesi; tra gli scopi di queste ricerche vi è lo sviluppo di tecnologie in grado di mantenere in vita un equipaggio in missioni oltre l'orbita terrestre.

8. Preparazione alla prova apneistica

Prima di ogni apnea, che sia statica, dinamica o profonda, è buona norma prendersi un tempo in cui ci si isola e ci si rilassa, respirando in tranquillità e consapevolezza, staccando la mente come in una sorta di meditazione, per sgombrarla da ansie e da stress.
2. Origine delle piante sulla terra

2. Origine delle piante sulla terra

Le forme vegetali oggi esistenti riflettono un complesso “lavoro” evolutivo avvenuto nel corso di oltre 400 milioni di anni, durante i quali le piante hanno messo in atto astute strategie per potersi adattare ai vari tipi di ambienti, riuscendo a sopravvivere e riprodursi anche nei luoghi climaticamente più severi.

Immersioni, le regole fondamentali

Il corpo umano, pur muovendosi in acqua, nuotando o immergendosi, sa bene che essa rappresenta un pericolo costante dato che sotto questo elemento non può sopravvivere se non con riserve d’aria. Mai fare immersioni solitarie.

2. L’ambiente acqua

Spinta di galleggiamento e pressione. Un corpo, immerso in un liquido, riceve una spinta dal basso verso l’alto, pari al peso del volume del liquido spostato.

Introduzione all’apnea

LE IMMERSIONI IN APNEA: 10 Lezioni Video-Assistite. Dal prossimo 12 dicembre 2020 ogni settimana sul portale educareyou e sui social networks.

8. Piante e alimentazione

Nonostante la maggior parte degli esseri umani non adotti un regime strettamente vegetariano, le piante presenti nell’alimentazione non solo sono tantissime, ma vengono consumate in ogni loro parte, anche quelle più insolite, dalla radice al fiore!

Come, quanto e cosa bere indoor

“La stagione fredda è arrivata. Meno ore di luce, temperature rigide, pioggia frequente e tutta una serie d’intemperie, inducono molti di voi appassionati dell’endurance a rifugiarvi tra le mura di

4. La straordinarietà del corpo umano: il blood shift

4

Quando Enzo Maiorca, padre dell’apnea, che negli anni ’70 ne padroneggiava le scene insieme a J. Mayol, annunciò di volere raggiungere la profondità di -50m, ci fu un medico francese, Cabarrou, che si oppose a tale tentativo, motivandolo col fatto che, a quella profondità la gabbia toracica del campione sarebbe implosa.

Aveva simulato, infatti, l’immersione di un uomo di dimensioni medie, facendo arrivare sott’acqua un specie di cassetta della frutta in legno, che ricordasse, appunto, un torace umano. A quella quota tale accrocco sperimentale si accartocciò su se stesso, di qui le preoccupazioni dello studioso. Il campione italiano, però, contravvenne alle disposizioni mediche, tuffandosi alla quota che desiderava e ne uscì illeso.

Cominciarono così gli studi sulle trasformazioni fisiologiche che avvengono in un corpo umano quando approccia alla profondità e si è scoperto il verificarsi di un fenomeno straordinario, cui è stato dato il nome di Blood Shift o emocompensazione polmonare o erezione polmonare. Si è osservato che tale fenomeno si attiva non appena ci si comincia a muovere in acqua, insieme al riflesso di immersione, anche in pochissimi metri o centimetri addirittura, ovviamente esso diventa di portata maggiore a quote più profonde. A mano a mano che scendiamo verso gli abissi, le parti aeree del nostro organismo, per la legge di Boyle, si riducono di volume: a -40 metri il volume polmonare è di 1/5 rispetto a quello che si ha in superficie; a -100 metri è pari ad 1/11 del volume che si ha al livello del mare.

Lo spazio lasciato vuoto all’interno dei polmoni, dall’aria che, compressa, si è ridotta di volume, se non fosse occupato da nulla permetterebbe alla gabbia toracica di ripiegare su se stessa. Ed ecco che interviene non solo la perfezione del nostro corpo, progettato per sopravvivere sempre ed ovunque e che anela a tale sopravvivenza anche in una situazione estrema, ma il retaggio genetico che comunque ci appartiene, della vita che è nata in acqua.

La gabbia toracica comincia a riempirsi di sangue, richiamato dalle zone periferiche. Ciò assolve a due funzioni:
a) il sangue è un liquido ed, in quanto tale, è incomprimibile, per cui, protegge il torace da un’implosione;
b) defluendo dalle zone periferiche, gambe e braccia, cominceranno 1) ad essere irrorati e ad essere “difesi” solamente gli organi vitali ed inoltre, 2) il corpo, avvertendo di trovarsi in una situazione estrema e di pericolo, cerca, in questo modo, di risparmiare ossigeno il più possibile, favorendo le apnee dell’atleta.

Tale sangue, inoltre, è molto denso e privo della parte acquosa, poiché si attiva nel subacqueo un ormone che induce una frequente voglia di urinare. Quando le performance diventano impegnative, e si parla di tuffi oltre i 50 metri, il blood shift comincia ad assumere caratteristiche importanti, per cui è fondamentale rispettare seri ed adeguati tempi di recupero.

Nel riemergere, infatti, il sangue ritorna verso le zone periferiche, ma essendo più denso, perché privato dell’acqua che ha espulso con la pipì, fa fatica ed è più lento nel farlo e bisogna lasciargli il tempo necessario per “riposizionarsi” nel modo giusto. È consigliabile, inoltre, bere molto dopo l’apnea, per reintegrare i liquidi persi, anche laddove non se ne avverta la necessità. C’è da dire, inoltre, che gli atleti professionisti usano tecniche di respirazione tali (respirazione glosseofaringea o carpa) da immagazzinare un’enorme quantità di aria, durante l’ultimo respiro prima di una performance, molto più ampia rispetto ad una normale inspirazione.

Tali metodi prevedono che, in risalita il subacqueo rallenti un po’, poiché il volume polmonare, che si sta avvicinando alle dimensioni originarie, non trova più subito tutto il suo spazio, quello che aveva all’inizio, prima del tuffo in profondità, in quanto, una parte di esso, potrebbe essere ancora occupato dal sangue che, lentamente, defluisce verso la periferia del nostro corpo.

A volte è necessario che tali subacquei “sbollino” anche un po’ prima di emergere, altrimenti, all’uscita del loro tuffo, potrebbero rilevare alcune tracce ematiche nella saliva, dovute alla rottura dei capillari presenti nei polmoni, nei quali c’è ancora molto sangue e spazio non sufficiente per contenerlo assieme all’aria che riacquista un’espansione di volume pari a quella che la caratterizzava in partenza.

di Mariafelicia Carraturo
www.feliciacarraturo.it

SPECIALISTI IN EVIDENZA

  • Foto del profilo di Dr. Virgilio De Bono
    attivo 3 anni, 10 mesi fa

    Medici Estetici, Medici di Base, Dermatologi

    • Via Ripense 4 - Roma
    telefono
  • Foto del profilo di Dott. Franco Cicerchia
    attivo 3 anni, 10 mesi fa

    Oculisti, Agopuntori, Medici di Base

    • Via Alcide de Gasperi 39 - Palestrina
    telefono
  • Foto del profilo di Dott.ssa Federica Filigheddu
    attivo 3 anni, 10 mesi fa

    Medici di Base

    telefono
  • Foto del profilo di Dott. Cristiano Crisafulli
    attivo 3 anni, 10 mesi fa

    Diabetologo, Medici di Base, Internista

    • Via Vittorio Emanuele II 181 - Acireale
    telefono
  • Foto del profilo di Dott.ssa Carmela Tizziani
    attivo 3 anni, 10 mesi fa

    Medico Legale, Medico Certificatore, Medici di Base

    • Via Gaetano Bruno 25 - Napoli
    telefono

PATOLOGIE CORRELATE

Apnee ostruttive notturne

Durante il sonno possono verificarsi degli episodi ripetitivi di ostruzione delle vie aeree superiori, spesso accompagnati a riduzione della saturazione di ossigeno. Tali episodi si accompagnano nella quasi totalità dei

Malocclusione

Il termine malocclusione indica una relazione di morso impropria tra i denti dell’arcata superiore e di quella inferiore. In alcuni casi, il disallineamento è dovuto a una discrepanza posizionale o

Arteriopatia obliterante periferica

L’arteriopatia obliterante periferica è una patologia vascolare che interessa le arterie, soprattutto quelle delle gambe, impedendo ai muscoli e ai tessuti di ricevere un’irrorazione sanguigna adeguata, con conseguente insorgenza di

Svenimento

Lo svenimento è un termine semplice di uso comune che viene utilizzato per descrivere una perdita di coscienza che può verificarsi in un qualunque momento della vita per innumerevoli ragioni,

Insufficienza renale

Con insufficienza renale ci si riferisce a una condizione nella quale i reni perdono la capacità di assolvere alla loro fondamentale funzione di filtrazione del sangue, con riassorbimento delle sostanze

Esofago di Barrett

L’esofago di Barrett è una complicanza grave della malattia da reflusso gastroesofageo. Nell’esofago di Barrett, il tessuto normale che riveste l’esofago – il tubo che trasporta il cibo dalla bocca

Stimolazione cerebrale profonda

La stimolazione cerebrale profonda (Deep brain Stimulation, DBS) è una metodica neurochirurgica che prevede l’impianto nel cervello di elettrodi che, opportunamente posizionati e attivati da un generatore di impulsi inserito

Maculopatia degenerativa

La maculopatia degenerativa è una patologia irreversibile che colpisce la macula, la parte centrale della retina. Ne risulta una perdita progressiva della capacità visiva. Esistono due forme distinte di maculopatia:

Appendicite

L’appendicite è un’infiammazione dell’appendice, una formazione tubulare che fa parte dell’intestino crasso, a cui in passato non veniva riconosciuto uno scopo specifico; recentemente si è però scoperto il suo ruolo
Ipertensione intracranica

Ipertensione intracranica

L’aumento della pressione all’interno della scatola cranica può essere legata ad un edema cerebrale o alla presenza di una lesione espansiva intracranica, ad un ostacolo alla circolazione liquorale o all’associazione
CULTURA E SALUTE
 
AGGIORNAMENTI
 
PERCORSI
 

la tua pubblicità
in esclusiva SU
MY SPECIAL DOCTOR

completa il form e sarai ricontattato da un nostro responsabile