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Dieta mediterranea, i bambini svedesi la seguono più di quelli italiani

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La dieta mediterranea è un modello nutrizionale ispirato ai modelli alimentari diffusi in alcuni paesi del Mediterraneo.

Negli anni ‘50 del novecento Ancel Keys, nutrizionista americano, si rese conto che le popolazioni del bacino mediterraneo erano meno suscettibili ad alcune patologie rispetto agli americani. Da ciò derivò l’ipotesi di una dieta che aumentasse la longevità. Lo studioso, una volta tornato in America, continuò le sue ricerche, fino alla stesura del libro “Eat well and stay well, The Mediterranean way”.

Keys pensava che la dieta mediterranea fosse ideale per ridurre l’incidenza delle “malattie del benessere”, infatti a partire dagli anni ’70 cercò di diffondere le abitudini alimentari mediterranee anche nel suo Paese.

La dieta prevede il consumo di tutti i prodotti, privilegiando frutta, cereali, verdura, semi e olio di oliva, rispetto al più raro uso di carni rosse e grassi animali. Essa non esclude alcun alimento, infatti si consuma anche pesce, carne bianca, legumi, uova, latticini, dolci e vino rosso. È stata creata, inoltre, una piramide alimentare, che riporta la distribuzione e la quantità degli alimenti nell’arco della giornata. Secondo la piramide la frutta può essere assunta 2-3 volte al giorno, insieme ad ortaggi e verdure, consigliate in abbondanza. Da consumare ogni giorno anche latte e yogurt. Al centro della piramide, invece, ci sono gli alimenti da consumare più volte alla settimana, ma non tutti i giorni: pesce, carni bianche, formaggi. Poi ci sono le uova e le carni rosse, che si consiglia consumare 1-2 volte a settimane ed infine al vertice della piramide ci sono gli alimenti da consumare con moderazione, ossia gli zuccheri, i dolci, le salse, il burro ed il vino.

I bambini italiani mangiano più “cibo spazzatura”

Nel maggio del 2018, al Congresso della Società Europea dell’Obesità, è stato presentato uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che dimostra che la dieta mediterranea viene seguita maggiormente in Svezia, piuttosto che in Italia. Sembra, infatti, che pesce, verdura e frutta vengano consumati meno nei Paesi mediterranei rispetto ad altri paesi europei. In particolare, lo studio ha dimostrato che i bambini svedesi mangiano più pesce, olio di oliva e pomodori rispetto ai bambini del sud dell’Europa, i quali assumono spesso “cibo spazzatura” come merendine, bevande zuccherate e alimenti grassi. Ovviamente gli alimenti della tradizionale dieta mediterranea non sono prodotti della tradizione dei Paesi Nordici, ma sono diventati parte della loro dieta grazie agli importanti benefici salutari.

I dati riportano che in Italia il 42% dei bambini è in sovrappeso. Nelle nazioni del Nord, invece, l’eccesso di peso varia tra il 5% e il 9%. All’origine di questi dati non c’è solo l’alimentazione, ma anche l’attività fisica, in quanto in Italia e in tutti i Paesi del Mediterraneo è stata registrata un inattività fisica superiore rispetto ai Paesi del Nord.

Questi dati sembrano ribaltare quanto in realtà viene pensato, infatti vivere in un Paese del Mediterraneo non vuol dire avere abitudini mediterranee. Inoltre, è difficile pensare che in Svezia ci siano meno fast food che in Italia. Altra peculiarità è l’attività fisica, che i bambini del Nord Europa, riescono maggiormente a svolgere nonostante il cattivo tempo e le poche ore di luce. Le abitudini di vita, quindi, possono cambiare in senso più salutare a prescindere dai contesti sociali ed ambientali e dalle tradizioni di un Paese.

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