DESCRIZIONE
L’arresto cardiaco consiste nella cessazione dell’attività cardiaca meccanica con conseguente blocco della circolazione del sangue.
La conseguente interruzione del flusso sanguigno agli organi vitali, in particolare cervello e cuore, determina il mancato apporto di ossigeno (ischemia). Per questa ragione, a meno di un trattamento tempestivo, l’arresto cardiaco provoca la morte.
LE CAUSE
L’arresto cardiaco improvviso nella maggior parte dei casi è legato a un infarto miocardico, ma può conseguire ad altre disfunzioni del cuore (per esempio artitmie) oppure a malattie cardiovascolari, respiratorie, traumatiche o metaboliche.
LE CONSEGUENZE
Ogni tessuto è caratterizzato da una differente sensibilità alla mancanza di ossigeno. Le cellule in assoluto più vulnerabili sono quelle nervose, che in carenza di ossigeno riescono a sopravvivere soltanto 2-3 minuti, intervallo entro il quale è essenziale ripristinare il flusso sanguigno, pena lo sviluppo di danni di gravità proporzionale alla durata dell’ischemia. Altre possibili conseguenze immediate dell’arresto cardiaco sono la comparsa di edemi, a seguito dello squilibrio elettrolitico, e l’insorgenza di fenomeni trombotici.
LE MANIFESTAZIONI
Le manifestazioni possono variare a seconda dei casi da improvvisa e grave difficoltà respiratoria a caduta a terra con eventuale comparsa di crisi convulsiva, incontinenza degli sfinteri, assunzione di colorito bluastro (cianosi) e possibili spasmi muscolari. Elemento caratteristico è ovviamente l’assenza di polso.
IL TRATTAMENTO
Importante la rapidità dell’intervento con avvio del massaggio cardiaco continuato e la defibrillazione immediata.
Il farmaco elettivo è l’adrenalina.
Se le manovre di rianimazione sono coronate da successo il paziente deve essere ricoverato e sottoposto agli opportuni accertamenti di laboratorio e strumentali con l’intento di identificare la causa dell’arresto cardiaco e intraprendere le necessarie strategie di prevenzione di nuovi episodi, da valutare caso per caso.
LE MANOVRE MEDICHE
- Rianimazione cardiopolmonare
- Uso del Defibrillatore
IL FOLLOW-UP
Dopo la dimissione il paziente dovrà essere sottoposto a un programma personalizzato di follow-up che può consistere nel controllo sistematico di parametri del sangue e/o ripetizione di accertamenti. sarà opportuno il monitoraggio delle condizioni cliniche con particolare riguardo all’eventuale comparsa di esiti tardivi o complicazioni (per esempio di carattere neurologico).