Sono alcuni segni clinici a determinare la. diagnosi di arresto cardiaco: un arresto respiratorio, l’assenza di polso e una condizione ridotto stato di coscienza. Non è praticabile una misurazione della pressione arteriosa, è presente una dilatazione delle pupille che appaiono non reattive a stimoli esterni come la luce.
Possono manifestarsi tachicardia o fibrillazione ventricolare, oppure un’asistolia o anche un ritmo bradicardico con polso non percepibile. La valutazione del paziente adulto viene fatta in base ai possibili trattamenti, considerando il quadro elettrolitico e i livelli di ossigenazione. Nel caso di pazienti pediatrici vengono presi in considerazione i valori glicemici.
Le cause di arresto cardiaco non sono facilmente rilevabili in fase di rianimazione cardiopolmonare. Gli esami clinici, l’ecografia toracica, la radiografia toracica talvolta possono riscontrare la presenza di uno pneumotorace. L’ecocardiografia permette di rilevare le contrazioni cardiache e di individuare condizioni come il sovraccarico ventricolare destro che può annunciare l’embolia polmonare, oppure l’ipovolemia grave, o anomalie del ventricolo sinistro che può determinare un infarto del miocardio.
I testi rapidi di laboratorio spesso rilevano livelli anormali di potassio, consentendo di capire che l’arresto cardiaco sia stato causato da un’aritmia secondaria.
SEGNI GENERALI
ARRESTO RESPIRATORIO
POLSO ASSENTE
RIDOTTO STATO DI COSCIENZA
P.A. NON MISURABILE
PUPILLE DILATATE E NON REATTIVE
SEGNI CARDIACI
TACHICARDIA
FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE
ASISTOLIA
RITMO BRADICARDICO
VALUTAZIONE DEL PAZIENTE ADULTO
LIVELLO OSSIGENO
QUADRO ELETTROLITICO
VALUTAZIONE DEL PAZIENTE PEDIATRICO
GLICEMIA
POSSIBILI COMPLICANZE