Sia gli specialisti ginecologi che psichiatri e psicologi sostengono che una percentuale molto ampia tra le donne non solo prova poco o alcun piacere dall’atto sessuale, ma talvolta ne ricava dolore fisico e in alcuni casi anche repulsione, tutti sintomi che portano ad una condizione di anorgasmia.
Prima di indagare sulle eventuali cause psicologiche ed emotive di questa condizione è importante prendere in considerazioni le possibili cause cliniche che potrebbero esserne alla base.
Sono molti i fattori clinici possibili: le malattie cardiovascolari, un’insufficienza renale, il cancro, alcune malattie nervose come la sclerosi multipla, disturbi o malattie della vescica che possono portare come conseguenza una disfunzione sessuale.
Vi sono anche altri fattori oltre quelli prettamente fisici, come gli effetti causati da alcuni farmaci, come gli antidepressivi, farmaci antipertensivi, oppure farmaci chemioterapici possono indire il desiderio sessuale e di conseguenza ridurre o annullare la capacità di provare un orgasmo.
Possono poi esservi delle cause di tipo ormonale, quando si verificano livelli meno consistenti di estrogeni in occasione dell’età menopausa, dove compaiono dei cambiamenti a livello dei tessuti dell’appartao genitale e della sensibilità alle sollecitazioni sessuali.
Conseguenza delle diminuita quantità di estrogeni è anche una riduzione della circolazione sanguigna a livello della zona pelvica, che può rispondere con una ridotta sensibilità genitale e di conseguenza a una minore eccitazione, non sufficiente quindi al raggiungimento dell’orgasmo.
Una graduale inattività sessuale unita ad una struttura vaginale meno elastica può poi rafforzare il disturbo di Anorgasmia.
Anche dopo il parto oppure in corso di allattamento può verificarsi una diminuzione dei livelli ormonali e di conseguenza una diminuita sensibilità sessuale finalizzata all’eccitazione e all’orgasmo.
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